Distanza da Catania: 38 km
Viabilità e collegamenti: Lungo la SS. 114 che da Catania porta a Messina uscita Fiumefreddo
Altezza s. l. m.: 62 metri.
Abitanti: 9.602 (denominati fiumefreddesi).
Dati censimento 2001
Origini e storia:
Il comune sorge su un territorio ricco di antiche testimonianze, che hanno portato molti insigni studiosi a formulare varie ipotesi di identificazione dell'abitato con antichi centri. Sulla base di indicazioni geografiche, la posizione tra due fiumi, fu proposta l'identificazione con Naxos, definitivamente smentita dall'Holm. Anche la collocazione di Callipoli presso Fiumefreddo è stata definitivamente scartata. Rimane certa la notizia che il territorio fu teatro degli scontri tra tra i servi guidati da Euno e i soldati romani nel 135 a. C. e nel 103, dopo la sollevazione capeggiata da Atenione.
Quando la Sicilia venne conquistata dai Normanni e venne istituito il governo feudale, il conte Ruggero assegnò il territorio di Fiumefreddo al vescovo greco Iacopo Mennuges, il quale, alla sua morte lo passò ad Angerio, vescovo di Catania. I vescovi di Catania succedutesi ad Angerio conservarono il feudo per tutto il XII. La Sicilia ben presto passò in mano agli Svevi e con le lotte che seguirono al tempo di Federico II, il vescovado di Catania perdette il territorio. Dopo la ribellione del 1282, il feudo appartenne all'ammiraglio Ruggero di Lauria, ma quando venne dichiarato traditore, il territorio di Fiumefreddo gli fu tolto ed assegnato a Symon Fimetta. Si dovrà aspettare un secolo perchè il territorio di Fiumefreddo ricompaia negli atti ufficiali. Nel censo di re Martino (1408) esso appare come proprietà di Zaccaria de Parisio ed, per una parte, della famiglia Balsamo di Messina. Il territorio passò successivamente tutto sotto il controllo dei Parisio che tennero il feudo fino alla metà del secolo XVII. Durante la rivolta del 1674 gli Arezzo persero la signoria di Fiumefreddo, acquisita nel 1666, per essere poi ceduta ai Mancuso e ai Lazzari. Nel 1726 Francesco Ferdinando Gravina, principe di Palagonia e barone di Calatabiano, ricevette l'investitura della baronia di Fiumefreddo. Durante questo baronato sorsero vari nuclei abitativi e nel 1848 la rivoluzione antispagnola di Palermo ebbe la sua eco anche a Fiumefreddo creando scompiglio e disordine.
Dal 1860 le vicende politiche del Comune non si discostano dal resto della Regione.
Peculiarità:
Fiumefreddo prende il nome dall'omonimo fiume, il cui habitat naturale caratterizzato dall'eccezionale freddezza delle acque fluviali ha consentito lo sviluppo di una flora e di una fauna particolari. Al fine di salvaguardare tale ambiente naturale, è stato istituita la Riserva Naturale del fiume Fiumefreddo.
Archeologia:
Torre Rossa
Architettura:
Chiesa di S. Vincenzo Ferreri; Palazzo Corvaja; Castello degli Schiavi; Chiesa Maria SS. del Rosario; Il Municipio; Chiesa Madre Maria SS. Immacolata; Casale Papandrea
Territorio geologico, naturalistico e paesaggistico:
Riserva naturale di Fiumefreddo
Feste e folklore:
Festa di S. Giuseppe; Festa Madonna delle Grazie; Sagra della Melanzana; Festa dell'immacolata; Premio Poseidone; Premio Asclepio; Festa del Bambino di Praga; Festa Madonna della Catena; Festa religiosa e fiera agricola di S. Vincenzo
Gastronomia
Tortino di melenzane
Musei, biblioteche e archivi:
Biblioteca comunale
Personaggi:
Prodotto tipico - Artigianato:
Agrumicultura
Indirizzi utili:
Municipio via Diaz, 3 tel. 095 642001
Nuovo Municipio via Diana, 10;
Biblioteca comunale via Diaz - tel. 095642311
Pro Loco via La Farina angolo Corso V. Bellini
Ufficio Turistico Municipio via Diaz, 3
Riserva naturale di Fiumefreddo: l'ingresso è gratuito e le visite sono aperte tutti i giorni dell'anno secondo il seguente orario: mesi autunnali ed invernali ore 8,30 - 16,30; mesi primaverili ed estivi ore 9,00 - 18,00
Bibliografia:
Comune di Fiumefreddo, Amministrazione Comunale e Assessorato alle Attività Produttive (a cura di), "Guida di Fiumefreddo di Sicilia", Catania 1999