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Scheda informativa del Comune di Santa Maria di Licodia


Comune di Santa Maria di Licodia

Altre informazioni

  • Viabilità e collegamenti:

    strada statale 121 Palermo-Catania, strada statale 284 Randazzo-Paternò (Ct), strada statale 575 Troina (En)-Paternò (Ct).

  • Altezza s. l. m.:

    442 metri.

  • Distanza da Catania:

    25 km.

  • Abitanti:

    6.760 (denominati licodiesi)
    Dati censimento 2001

Origini e storia:

Il paese, che prende il nome dall'omonimo monastero benedettino risalente al XII secolo, sembra sia stato costruito nei luoghi dove, in età preistorica, i Sicani vi edificarono la città di Inessa e successivamente, nel 461 a.C., Ierone I, tiranno di Siracusa, vi fece trasferire gli abitanti di Katane (Catania). Tale area infatti rappresentò una meta ambita per molti popoli come i normanni, gli arabi, i siculi, i greci, i bizantini e i romani, come testimoniano i molteplici reperti archeologici ivi rinvenuti. Zone di grande interesse archeologico sono: Pietra Pirciaria, Luppino, Poggio dell'Aquila, Mancuso, Mendorlito e Montalto Civita.

L'odierna Santa Maria di Licodia nacque nell'agosto 1143, quando Simone del Vasto, conte di Policastro, affidò il cenobio e la chiesa dedicata alla Vergine Maria di Licodia a Geremia, un monaco benedettino della chiesa di Sant'Agata, attribuendo ai monaci il compito di edificare un casale. Nel 1205 il monastero fu elevato ad abbazia dal vescovo catanese Ruggero Oco, che nominò Fra Pietro Celio primo abate, riedificando così il centro con il nome del Monastero "Santa Maria", e aggiungendo "Licodia", dalla condrata su cui ricade

La dominazione sveva in Sicilia cominciò con Enrico VI, nel 1194, e si concluse, nel 1266, con il re Manfredi. Duranta il regno di Federico II, che frenò i poteri del vescovo-barone e ne stabilì i limiti, l'abbazia ampliò i suoi possedimenti a Paternò, Butera e Malta.

Nei primi decenni del XVII secolo il complesso abbaziale subì profonde modifiche, che declassarono il monastero medievale.

Nel 1817, in seguito alla riforma del Feudo, Licodia perdette la sua autonomia e venne aggregata amministrativamente a Paternò. Nel 1841, e durante il Regno delle due Sicilie, il villaggio licodiese, ridivenne autonomo grazie ad un decreto di Ferdinando II. Gli abitanti del luogo furono degli abili coltivatori,seppero valorizzare il territorio e trasformare le colture da estensive ad intensive, conosciute oggi come coltivazioni del "sanguinello" e del "moscato".


Peculiarità:

Di particolare valore storico-artistico sono l'attuale Palazzo Municipale, rifacimento seicentesco dell'antica Abbazia Benedettina, con una torre arabo-normanna a pianta quadrata; la Chiesa Madre, che conserva il campanile tardo medioevale, aperto da pregevoli monofore, e custodisce pregevolissime statue lignee di scuola siciliana e stucchi del XII secolo. Inoltre è possibile visitare le numerose zone archeologiche e ben 17 grotte di origine vulcanica.


Archeologia:

Pietra Pirciaria, con le tracce di cinta murarie, Luppino, Poggio dell'aquila, Mancuso, Mendorlito e Montalto Civita.; Resti dell'acquedotto Greco - Romano;


Architettura:

Chiesa Madre del SS. Crocifisso; Chiesa della Madonna del Carmelo; Chiesa delle "Anime del Purgatorio";Antica Abbazia Benedettina; Chiesa Maria SS. Immacolata in contrada Cavaliere; Torre Campanaria e il Chiostro; Palazzo Municipale; Fontana del Cherubino; Altarino do Purrazzaru


Territorio geologico, naturalistico e paesaggistico:

Flora e fauna


Feste e folklore:

Festa del Santo Patrono Patriarca San Giuseppe; Festa della Madonna Assunta;Festa di San Luigi; Festa della Madonna della Consolazione; Il Corpus Domini; "A Luminaria" (il falò)

Gastronomia:

Le mostarde; i mostaccioli

Miti e Leggende:

La Leggenda della Pietra Pirciata e le Grotte del Mulino; La Leggenda di "Donna Civita"; La Leggenda di S. Benedetto; La Leggenda della Madonna di S. Maria di Licodia

Musei, biblioteche e archivi:

Museo Archeologico.

Personaggi:

Giuseppe Anile; Don Simone Ronsisvalle; Angelo Borzì


Prodotto tipico - Artigianato:

Agrumicoltura: coltura dell'ulivo, del mandorlo, del ficodindia


Bibliografia:

G. Ambra, Santa Maria di Licodia - Guida storico turistica, Edizioni Aesse.